A Pale dove grazie alle acque del fiume sono sorte nel tempo, numerose e fiorenti attività industriali. Ecco dunque che grazie al Menotre, “un piccolo fiume per grandi servizi” come usa dire la gente di queste parti, dal tredicesimo secolo sorgono nell’omonima valle le gualchiere, antenate quasi misconosciute delle moderne industrie tessili dove le abili mani degli operai lavoravano la lana e il feltro. Dalla generosità delle acque alla morbidezza dei tessuti. Fino alla trama preziosa della carta. Le gualchiere, sulla spinta dei monaci benedettini della vicina abbazia di Sassovivo, si trasformano in cartiere proiettando presto la città di Foligno nell’olimpo di quelle a vocazione tipografica.
Fiorenti le botteghe e vasta la produzione. Basta ricordare la prima edizione a stampa della Divina Commedia uscita nel 1472 dai torchi del Numeister. Corre l’anno 1590 quando il bibliotecario del Vaticano Angelo Rocca affermava che la carta prodotta nelle cartiere di Pale e Belfiore non trova chi possa eguagliarla in bontà”.
Sarà poi Clemente XVI a concedere la libertà di commercio ai cartai, prerogativa che consentì una repentina crescita industriale tanto che nel 1810 si contavano nell’area ben 16 cartiere. Molti i cognomi legati alla filigrana. Buccioli, Mattioli, Bartocci, Fiorini, Innamorati e Sordini .
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento si assiste ad un inesorabile declino. Colpa della crisi dovuta sia alle caratteristiche morfologiche della zona, periferica rispetto alle direttrici dei traffici commerciali, sia al ritardo nella modernizzazione industriale che in altre parti aveva imposto la sostituzione dei motori idraulici con quelli elettrici.
Questo sito utilizza i cookies per ottimizzare la navigazione e monitorare il traffico. Informativa estesa
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.